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Logo - Mostra Regionale 2010 -
tedesco |
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Logo - Mostra Regionale 2010 -
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(003)
Toeletta di una giovane donna
Bartel Beham, dipinto, 1534, © Kunstsammlungen und Museen
Augsburg, Schaezlerpalais
ILuogo di esposizione nella Mostra regionale: Augusta, Museo
Massimiliano
Il pittore tedesco Bartel Beham, appartenente alla cerchia
di Albrecht Dürer, si orientò nelle sue opere, come tanti
suoi contemporanei, ai maestri italiani del Cinquecento. La
sua opera è influenzata in misura particolare da Tiziano. Il
suo entusiasmo per il maestro veneziano lo indusse a
ripetere una versione pressoché identica della Toeletta di
una giovane donna, eseguita da Tiziano diciassette anni
prima. Il dipinto rappresenta una metafora della bellezza e
della caducità. |
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(004)
Busto di bronzo del dio romano del commercio, Mercurio
con copricapo alato,
I secolo d.C., © Ufficio culturale del Comune di Kempten
(Algovia) / S. Mölle
Luogo di esposizione nella Mostra regionale: Füssen, antico
monastero di St. Mang
Il dio romano Mercurio vigilava tra le altre cose sul
commercio, i viaggi, la circolazione. Fu uno degli dei più
amati nelle province romane di Raetia e Noricum, a nord
delle Alpi. La sua adorazione evidenzia il significato dei
mercanti e l’importanza delle vie transalpine nel commercio
dell’epoca. Mercurio era rappresentato con l’elmo alato e,
spesso, con una sacca per il denaro. Anche il busto di
Mercurio proveniente da Cambodunum, l’odierna Kempten, è
ornato di copricapo alato. Il busto di bronzo era usato come
cursore per una stadera romana. |
(005)
Jakob Fugger il Ricco
Albrecht Dürer (1471-1528), dipinto, ca. 1520, ©
Wittelsbacher Ausgleichsfonds
Luogo di esposizione nella Mostra regionale: Augusta, Museo
Massimiliano
Jakob II Fugger, detto il Ricco (1459-1525) fu il signore
unico della più grande banca europea, la Fugger’sche
Handelsgesellschaft. Nel 1524 venne creato Conte
dell’Impero. Dispose la costruzione della colonia per gli
abitanti poveri di Augusta, la Fuggerei. Il dipinto si rifà
a un disegno di Albrecht Dürer raffigurante Jakob II Fugger
(Musei statali di Berlino, Gabinetto delle incisioni),
eseguito nel 1518 durante un soggiorno dell’artista ad
Augusta in occasione della Dieta imperiale, durante la quale
avrebbe dovuto effettuare un ritratto dell’Imperatore
Massimiliano I. Il grande talento artistico di Dürer era
stato già all’opera al servizio di Jakob II Fugger,
all’inizio del Cinquecento, per la concezione della Cappella
Fugger (1508) a St. Anna di Augusta, considerata giustamente
la più antica costruzione rinascimentale al di là delle
Alpi. La cosiddetta “epoca di Dürer” contrassegna dunque,
anche nell’Augusta del XVI secolo, l’influenza artistica
italiana nell’area tedesca meridionale. |
(006)
Ritratto in miniatura di
Olimpia Fulvia Morata
Germania, XVII secolo, © Schweinfurt, Musei e Gallerie della
Città di Schweinfurt
Luogo di
esposizione nella Mostra regionale: Füssen, antico monastero
di St. Mang
Olimpia Fulvia Morata, nata nel 1526, ebbe un’ampia
istruzione in latino e greco presso la corte estense di
Ferrara. Ancora ragazza tenne lezioni pubbliche su Cicerone.
La sua carriera di bambina prodigio alla conte dei principi
ebbe però una fine improvvisa: venne cacciata. E il motivo
fu in fin dei conti la conversione al Protestantesimo della
sua famiglia. Ancora in Italia, Olimpia Fulvia Morata sposò
il medico Andreas Grundler, che l’aveva seguita a
Schweinfurt. Nel 1553 la città venne data alle fiamme e i
Grundler fuggirono a Heidelberg. A Olimpia Fulvia Morata la
locale università offrì una docenza di greco. Sarebbe stata
la prima professoressa universitaria della Germania;
tuttavia morì, in conseguenza della fuga, alla giovane età
di 29 anni. |
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(007)
Sant’Anna Metterza
Bernhard Strigel
(ambiente), dipinto, ca. 1500, Memmingen, Strigelmuseum, ©
Comune di Memmingen
Luogo di esposizione nella Mostra regionale: Augusta, Museo
Massimiliano
Il dipinto mostra, con la rappresentazione tridimensionale
del trono, gli influssi del Rinascimento italiano e della
pittura della Germania meridionale. |
(008)
Il Monastero benedettino di
St. Mang a Füssen
All’interno dell’antico Monastero benedettino di St. Mang a
Füssen si svolge nel 2010 una parte della Mostra Regionale
Bavarese “Baviera-Italia”. L’edificio barocco costruito tra
il 1696 e il 1726 è da attribuirsi in primo luogo a Johann
Jakob Herkommer (1652-1717) che aveva fatto i suoi studi in
Italia. Soprattutto nella ricostruzione della chiesa del
monastero rifluirono modelli veneziani. |
(009)
Modello del Ponte di Rialto
Venezia, ca. 1590, Burg Grünsberg, Fondazione Stromer per i
beni culturali, monumentali e naturali, © Haus der
Bayerischen Geschichte, Foto: Christiane Richter
Luogo di esposizione nella Mostra regionale: Füssen, antico
monastero di St. Mang
Wolf Jacob Stromer (1561-1614), più tardi pianificatore
urbano a Norimberga, portò con sé questo modello del Ponte
di Rialto di Venezia dopo un soggiorni di studio in Italia.
Corrisponde al ponte ricostruito in pietra nel 1592, tuttora
presente in questa forma. Il modello in legno e cartapesta,
smontabile e di grande pregio artistico, potrebbe essere
servito d’impulso a Stromer per il ponte Fleischbrücke di
Norimberga. Nell’ambito della Mostra Regionale il modello
sta a rappresentare Venezia, la più importante piazza
commerciale per i mercanti della Baviera. |
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(010)
Marco Aurelio
Statua in bronzo
Roma, metà del XVI sec.
Monaco di Baviera, Bayerisches Nationalmuseum
Foto: © Bayerisches Nationalmuseum, München
Luogo di esposizione nella Mostra regionale: Augusta, Museo
Massimiliano
Il monumento equestre, nell’antichità metafora del valore
guerriero, fu utilizzato spesso dai sovrani romani per dare
un’immagine di sé nello spazio pubblico. In quanto
successore di quei sovrani, l’Imperatore Massimiliano I
aveva intenzione di far erigere ad Augusta appunto una
statua equestre che lo rappresentasse. |
(011)
L’Elettore Giovanni Federico di Sassonia
Lucas Cranach il
Vecchio, dipinto, 1551, collezione privata, © Bernd Bünsche,
Kiel
Luogo di esposizione nella Mostra regionale: Augusta, Museo
Massimiliano
Lucas Cranach era pittore di corte dell’Elettore Federico di
Sassonia. Durante la prigionia di Federico ad Augusta in
seguito alla guerra di Smalcalda contro l’Imperatore Carlo
V, Cranach ritrasse nel 1550/51 il suo sovrano. Nello stesso
periodo, su richiesta di Carlo V, Tiziano era presente ad
Augusta. |
(012)
Vista di Torbole sul Lago di Garda
Ludwig Gebhardt, dipinto, seconda metà del XIX sec., ©
Pinacoteca, Museo Riva del Garda (TN), Italia
Luogo di esposizione nella Mostra regionale: Augusta, Museo
dell’industria tessile
Il Lago di Garda, luogo del desiderio di tanti bavaresi! È
qui che, dal punto di vista bavarese, inizia veramente
l’Italia: bagni, surf, escursioni montane, arrampicate, tour
in mountain bike, passeggiate, gelati, riposo ecc. Ma chi si
ricorda più del fatto che tra il 1806 e il 1809 l’intero
Tirolo e il Trentino con Rovereto, Riva e il nord del Lago
di Garda furono parte del territorio bavarese? |
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(013)
Sulla spiaggia di Viareggio
al centro una bellezza,1958, © Strobel / SZ Photo
Luogo di esposizione nella Mostra regionale: Augusta, Museo
dell’industria tessile
I bagni di mare! Le spiagge del mar Adriatico ma anche la
Riviera ligure e la costa della Toscana godono il favore
incondizionato dei villeggianti bavaresi. Con la costruzione
del collegamento ferroviario lungo il Brennero, nel 1867, ha
inizio il boom del turismo transalpino. A partire dagli anni
’50 del Novecento, le vacanze in Italia diventano una tappa
obbligata durante l’anno: comincia il turismo di massa. |
(014)
Arrivo di un treno di “Gastarbeiter” (i lavoratori “ospiti”
in Germania) alla stazione centrale di Monaco
anni ‘60, © SZ Photo
Luogo di esposizione nella Mostra regionale: Augusta, Museo
dell’industria tessile
Il loro obiettivo è quello di guadagnarsi da vivere. La
festosità dei nuovi arrivati è qui messa in scena per il
fotografo, ma le aspettative sono tante. A differenza che in
Italia, questa gente trova qui un lavoro e un salario, ma
non sempre trova una buona accoglienza e un degno alloggio.
Tramite il duro lavoro nei cantieri e nelle fabbriche, e
attraverso condizioni di vita semplici, molti operai
originari della Calabria e della Sicilia riescono a
risparmiare denaro da inviare alla famiglia rimasta a casa. |
(015)
Gran Premio d’Italia 1935
Manifesto, Treviso, Museo Civico di S. Caterina, ©
Soprintendenza B.S.A.E. per le province di VE, PD, BL e TV,
Foto: Luigi Baldin
Luogo di esposizione nella Mostra regionale: Augusta, Museo
dell’industria tessile
Qual è l’auto più veloce, chi il miglior pilota? Negli anni
’30 del Novecento l’Alfa Romeo e l’Auto Union si fanno
concorrenza nelle competizioni internazionali. L’italiano
Tazio Nuvolari e il bavarese Hans Stuck sono tra i
primissimi. Qui, su questo manifesto italiano, la rossa Alfa
Romeo con il suo rilassato pilota è nettamente avanti alla
“freccia d’argento” dell’Auto Union. |
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(016)
Scarpe laccate con strass del
designer italiano Sergio Rossi
ca. 1970, © Staatliches Textil- und Industriemuseum (tim),
Augsburg
Luogo di esposizione nella Mostra regionale: Augusta, Museo
dell’industria tessile
“Tutta dorata” sul selciato di Augusta: Hannelore Sedelmaier
comprò queste eleganti scarpe nell’anno 1973 nel negozio di
un italiano, nella Karlstraße di Augusta. Sono state
disegnate dal designer italiano Sergio Rossi, che iniziò la
sua carriera negli anni ’50 in Emilia-Romagna per poi
collaborare strettamente negli anni ’70 con Gianni Versace e
più tardi anche con Dolce & Gabbana. Queste scarpe laccate
in oro sono decorate di strass. Venivano indossate da
Hannelore Sedelmaier in occasioni festive. Nel 2007 la
proprietaria concesse questo paio di scarpe al Museo
bavarese dell’industria tessile (tim), affinché fossero
incluse nella collezione “moda e abiti”. |
(017)
Corradino di Svevia
Bertel Thorvaldsen, modello in gesso per una statua, Roma,
1833, © Kopenhagen, Thorvaldsens Museum
Luogo di esposizione nella Mostra regionale: Füssen, antico
monastero di St. Mang
Il modello in gesso per la statua funeraria di Corradino a
Napoli fu eseguito da Bertel Thorvaldsen, uno dei principali
maestri del neoclassicismo. L’artista lo eseguì nel 1833 su
commissione di Massimiliano II, principe ereditario di
Baviera. Corradino, nato in Baviera, era l’ultimo rampollo
del casato degli Staufen. Avanzò diritti ereditari non solo
sui territori della Germania meridionale, ma anche sul Regno
di Sicilia, che si trovava in mano agli Angiò. Nel 1267
Corradino dichiarò suo erede universale il tutore Ludovico
il Severo e intraprese una campagna militare verso il sud,
che terminò in una catastrofe. Il giovane, appena sedicenne,
venne passato per le armi. I Wittelsbach ereditarono da lui
grandi territori nell’odierna Svevia bavarese, Il ricordo di
Corradino rimase vivido nella casa dei regnanti bavaresi, ma
anche in Italia. |
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(018)
San Giorgio
Hans Burgkmair il Vecchio, 1598, xilografia, © Innsbruck,
Universitäts- und Landesbibliothek für Tirol, Sammlung
Roschmann
Luogo di esposizione nella Mostra regionale: Augusta, Museo
Massimiliano
L’artista Hans Burgkmair, di Augusta, fu molte volte al
servizio dell’Imperatore Massimiliano I. Partecipò tra le
altre cose alla concezione del monumento equestre
dell’Imperatore. |
(019)
San Felice da Cantalice come
frate cappuccino questuante
scultura, legno intagliato, Svizzera, XVIII secolo, Sursee
(Svizzera), Museo dei Cappuccini Svizzeri, © TAU AV
Produktion, Stans
Luogo di esposizione nella Mostra regionale: Füssen, ehem.
Kloster St. Mang
L’ordine dei frati cappuccini, di origine italiana, si
insedia a partire dal 1600 anche in Baviera. I frati vicini
al popolo vivevano in assoluta povertà secondo la regola di
San Francesco d’Assisi. Facevano la questua di casa in casa
per provvedere alle proprie necessità e in parte anche a
quelle dei bisognosi. Come mostra il sacco delle elemosine
pieno di frutti di questo viandante cappuccino, le donazioni
un tempo non venivano effettuate in denaro ma in
vettovaglie. |
(020)
Margarete Peutinger
Christoph Amberger,1543
Staatsgalerie in der Katarinenkirche, Augsburg (Galleria di
Stato della Chiesa di Santa Caterina, Augusta)
Foto: © Kunstsammlungen und Museen Augsburg
Luogo di esposizione nella Mostra regionale: Augusta, Museo
Massimiliano
L’umanista di Augusta Konrad Peutinger, influenzò artisti
come Hans Burgkmeir grazie alle sue conoscenze
dell’antichità. Le monete romane della sua collezione di
oggetti antichi funsero inoltre da modello a molte incisioni
su rame del maestro di Augusta. Nel 1543 Christoph Peutinger
ritrasse, oltre a Konrad Peutinger, sua moglie Margarete
Peutinger, nata Welser. La coltissima Margarete Peutinger è
qui rappresentata in abbigliamento devoto su sfondo
rinascimentale appena accennato. |
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(021)
Visita a
Firenze a bordo di una BMW Isetta
1957
Foto: © BMW Group, Sparte Tradition, München
Luogo di esposizione nella Mostra regionale: Augusta, Museo
dell’industria tessile
La BMW Isetta è il prodotto di una stretta cooperazione
italo-bavarese. L’azienda italiana ISO Rivolta progettò nel
1954 l’ISO Isetta e la BMW ne acquistò i diritti,
sviluppandola fino a farne appunto la BMW Isetta. Tra il
1955 e il 1962 ne furono vendute oltre 160.000. La BMW
Isetta divenne una delle utilitarie più amate dagli
automobilisti; con essa numerosi villeggianti bavaresi si
recarono al Lago di Garda, sulla Costa Adriatica. O a
Firenze, per ammirare il Davide di Michelangelo. |
(022)
Nudo di fanciullo
(il Bambin Gesù)
Ambiente di Adolf Daucher
Maximilianmuseum, Augsburg (Museo Massimiliano, Augusta)
Foto: © Kunstsammlungen und Museen Augsburg
Luogo di esposizione nella Mostra regionale: Augusta, Museo
Massimiliano
Oltre a un adattamento della rappresentazione spaziale e
all’anatomia dell’essere umano, i maestri della Germania
meridionale riprendono dal Rinascimento italiano anche nuovi
motivi. Tra questi quello del putto, il “bambinello
italico”, che sostituisce nella pittura le figure vestite di
angelo adulto. Anche nella scultura si affaccia un nuovo
tipo di Gesù Bambino, che acquista appunto i tratti del
putto. |
(023)
Brocca di
vetro di epoca romana
Fabbricata in Italia, I secolo (ritrovata a Kempten)
Archäologische Staatssammlung (Collezione archeologica di
Stato), Monaco di Baviera
Foto: © Archäologische Staatssammlung München / Manfred
Eberlein
Luogo di esposizione nella Mostra regionale: Füssen, ehem.
Kloster St. Mang
Sia per le vie fluviali e marittime che per mezzo dei carri
che transitavano lungo le diverse vie romane, ad esempio la
Via Claudia, giungevano in queste terre merci e cibi diversi
e all’epoca sconosciuti. Perfino alcuni lussuosi oggetti in
vetro riuscivano ad attraversare le Alpi. Di rado però il
vetro si conservava intatto come nel caso di questa brocca
azzurra con decorazione policroma, ritrovata a Cambodunum
(Kempten), primo capoluogo della Provincia romana della
Rezia. |
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(024)
Banco per la
vendita di borsette, probabilmente a Firenze
1957
Foto: © SZ Photo, München
Luogo di esposizione nella Mostra regionale: Augusta, Museo
dell’industria tessile
Comprare borsette è la passione di molte donne. Negli anni
Cinquanta e Sessanta del ’900 l’offerta in Italia era molto
ampia e gli articoli ancora convenienti. Inoltre erano
eleganti e alla moda come nessuna borsetta reperibile in
Baviera. Nelle località turistiche erano presenti mercati e
banchi per la vendita di articoli in pelle, abbigliamento,
souvenir e molti altri oggetti che non potevano lasciare
indifferenti le turiste e i turisti provenienti dalla
Baviera. |
(025)
La
principessa elettrice Enrichetta Adelaide in costume
d’amazzone
Jean Delamonce (1635-1708), um1675
München, Bayerische Staatsgemäldesammlungen
© Foto: Bayer&Mitko/ARTOTHEK
Luogo di esposizione nella Mostra regionale: Füssen, ehem.
Kloster St. Mang
Sotto la regia della principessa italiana e principessa
elettrice di Baviera Enrichetta Adelaide (1636 - 1676),
Monaco divenne un centro artistico, musicale e culturale
d’eccellenza. Nel 1652 questa principessa torinese vitale e
ricca di temperamento, cui piaceva mettersi nei panni di
un’amazzone secondo i dettami delle letteratura romantica
dell’epoca, si trasferì nella reggia bavarese. In seguito
mostrò un certo impegno in campo artistico e si rivelò forza
motrice per la penetrazione del Barocco italiano in Baviera,
terra ancora pesantemente segnata dalla guerra dei
trent’anni.
Testimonianze concrete dell’influsso della principessa
elettrice sono la chiesa di St. Kajetan a Monaco (c.d.
“Theatinerkirche”, Chiesa dei Teatini) e il castello di
Nymphenburg. Il corpo centrale dell’edificio - in seguito
fortemente rimaneggiato - fu un dono di compleanno del suo
consorte Ferdinand Maria. Sia nel teatro che nella danza e
nell’opera lirica la corte di Monaco fu pioniera nella
formazione della cultura cortigiana europea. |
(026)
Autoritratto del
pittore Franz Georg Hermann
Franz Georg Hermann (1692-1768), datato 1767
Ulmer Museum (Museo di Ulm), Ulm
Foto: © Ulmer Museum, Ulm / Bernd Kegler
Luogo di esposizione nella Mostra regionale: Füssen, ehem.
Kloster St. Mang
Al pari di tanti altri artisti bavaresi di epoca barocca,
anche questo “pittore di corte e di governo originario di
Kempten”, Franz Georg Hermann, fu ricettivo agli impulsi
artistici provenienti dall’Italia. Nel 1712 ottenne perfino
una decorazione ad opera dell’Accademia di San Luca. Tra il
1720 e il 1722 ebbe occasione di mettere in opera quanto
aveva appreso con il suo affresco sul soffitto della Sala
imperiale nel Monastero di St. Magno a Füssen. I
contemporanei apprezzarono la sua opera, come testimonia un
resoconto di viaggio del 1746: “L’artista Hermann... riveste
il ruolo di uno dei maggiori pittori, soprattutto nella
tecnica dell’affresco, in Germania... ma è debitore della
sua scienza al veneziano Pellegrini, celebre in tutto il
mondo, presso il quale egli soggiornò in qualità di allievo
per qualche tempo.” |
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(027)
La Madonna
con il Bambino
Hans Holbein il Vecchio, 1519(15?)
Kunstsammlungen der Veste, Coburg (Collezioni del Castello
di Coburg)
Foto: © Kunstsammlungen der Veste, Coburg
Luogo di esposizione nella Mostra regionale: Augusta, Museo
Massimiliano
Malgrado non sia possibile provare con certezza che Hans
Holbein il Vecchio si recò in Italia come Albrecht Dürer,
Jörg Breu o Hans Burgkmair, le influenze del Rinascimento
italiano sulla sua opera sono evidenti. Elementi
architettonici che risaltano plasticamente costituiscono qui
lo sfondo della Madonna con il Bambino e con la loro
rappresentazione prospettica prendono il posto dello spazio
bidimensionale tipico dello stile gotico. |
(028)
Suonatore di
liuto
Disegno a penna all’interno di una Biblia Pauperum, Germania
sud-occidentale 1475
Österreichische Nationalbibliothek (Biblioteca nazionale
austriaca) - Collezione di manoscritti e antiche stampe
Foto: © Österreichische Nationalbibliothek Wien, Bildarchiv
Luogo di esposizione nella Mostra regionale: Füssen, ehem.
Kloster St. Mang
Già prima della metà del XV secolo sono accreditati a Füssen
fabbricanti di liuti. In alcuni periodi furono attivi qui
fino a 20 mastri liutai contemporaneamente. Nel 1562 fu
fondata addirittura una corporazione dei liutai. Molti di
essi si trasferirono presso le corti europee, dove
continuarono ad esercitare la propria arte. In Italia,
Venezia rappresentava una delle migliori e più importanti
piazze per questa professione. Nel Cinquecento e nel
Seicento circa un terzo dei liutai attivi a Padova e Venezia
proveniva da Füssen, o ne era per lo meno originario. I
costruttori di liuti dell’Allgäu dominavano il mercato
perfino a Roma e Napoli. |
(029)
Statua di
Nettuno
Ambiente di Sebastian Loscher, poco prima del 1537
Maximilianmuseum, Augsburg (Museo Massimiliano, Augusta)
Foto: © Kunstsammlungen und Museen Augsburg
Luogo di esposizione nella Mostra regionale: Augusta, Museo
Massimiliano
Il Rinascimento si affermò ad Augusta nello spazio pubblico
già nella prima metà del Seicento. Una dei simboli più
celebri di tale trasformazione nella città imperiale è il
Nettuno in bronzo, che segna una trasformazione della
scultura di questa regione già a partire dal materiale
usato. Il monumento svolse inoltre un ruolo politico
centrale all’epoca della Riforma, dato che sostituì la
statua di Sant’Ulderico al mercato del pesce prospiciente il
municipio. |
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(030)
Testa di
cavallo di bronzo di epoca romana
II secolo d.C.
Römisches Museum der Kunstsammlungen und Museen Augsburg
(Museo romano delle collezioni d’arte e dei musei di
Augusta)
Foto: © Kunstsammlungen und Museen Augsburg, Römisches
Museum / Andreas Brücklmair
Luogo di esposizione nella Mostra regionale: Füssen, ehem.
Kloster St. Mang
In seguito alla conquista delle Prealpi bavaresi nel 15
a.C., si affermarono qui le nuove abitudini romane e uno
stile di vita mediterraneo. Questo duraturo processo di
trasformazione si manifestò anche e soprattutto nella nuova
costruzione di strade, monumenti ed edifici. Questa testa di
cavallo in bronzo dorato formava parte di una quadriga
monumentale eretta ad Augusta Vindelicum, ed è una delle
pochissime opere di questo tipo che si siano conservate a
nord delle Alpi. Questa è forse una delle ragioni per cui la
testa di cavallo di Augusta compare in tanti libri
scolastici italiani. |
(031)
Reliquiario
dei santi Gennaro, Cosma e Nicola di Bari
Legno di pioppo, avorio, vetro, velluto, fili d’oro, perle
Scuola bavarese, circa 1615
Brindisi, Arcidiocesi di Brindisi-Ostuni
Foto: © Ministero per i Beni e le Attività Culturali –
Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed
Etnoantropologici della Puglia
Luogo di esposizione nella Mostra regionale: Füssen, ehem.
Kloster St. Mang
Questo elegante reliquiario, contenente le reliquie di Santi
autori di miracoli, fu portato nel 1615 da Monaco a
Brindisi, in un viaggio di 1300 chilometri. Si trattava di
un dono del Duca bavarese Massimiliano I alla chiesa
brindisina di Santa Maria degli Angeli. Massimiliano era
amico del frate cappuccino Lorenzo da Brindisi. Per amor suo
finanziò la costruzione della chiesa, dotandola di numerosi
tesori. Dopo quasi 400 anni il reliquiario torna ora in
Baviera, in occasione della Mostra regionale. |
(032)
Ernesto
Santin davanti alla sua gelateria di Norimberga
Anni ’30
Foto: © Valerio d’Isep, Augsburg
Luogo di esposizione nella Mostra regionale: Augusta, Museo
dell’industria tessile
Il gelato italiano, agognato rinfresco nelle giornate calde
dell’estate. Già alla fine dell’Ottocento erano presenti in
Baviera i primi mastri gelatai italiani. Già negli anni
Trenta del ’900 le città più grandi, quali Monaco, Augusta e
Norimberga, avevano i loro caffè-gelaterie. Tuttavia fu
Ernesto Santin uno dei primi gelatai che dal Cadore
trovarono la strada per la Baviera. Oggi suo nipote gestisce
una gelateria ad Augusta, polo di attrazione irresistibile
per chi cerca refrigerio dalle parti della stazione
ferroviaria. |
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(033)
Hans Stuck
davanti alla sua vettura da corsa Auto Union
1936
Foto: © Audi AG, Unternehmensarchiv Ingolstadt
Luogo di esposizione nella Mostra regionale: Augusta, Museo
dell’industria tessile
Hans Stuck e l’Auto Union, una coppia vincente. Nel 1935
Stuck, grazie alla sua Auto Union C “Freccia d’Argento”, si
era aggiudicato il Gran Premio d’Italia. Negli anni Trenta
del ’900 fu uno dei migliori piloti tedeschi. La sua
specialità erano le corse di montagna, e in esse Stuck
inanellò molti successi. Uno dei suoi avversari fu
l’italiano Tazio Nuvolari su Alfa Romeo. Anche di lui
sentirete parlare in questa mostra. |
(034)
L’Elettore
Giovanni Federico di Sassonia
Tiziano Vecellio, 1550
Kunsthistorisches Museum, Wien (Museo di storia dell’arte,
Vienna)
Foto: © Kunsthistorisches Museum mit MVK und ÖTM, Wien
Luogo di esposizione nella Mostra regionale: Augusta, Museo
Massimiliano
Il veneziano Tiziano Vecellio fu uno dei più celebri
ritrattisti della sua epoca e con la sua opera influenzò lo
stile dei ritrattisti fino alla metà del XVII secolo.
L’Imperatore Carlo V chiamò il pittore ad Augusta, in
occasione delle diete imperiali del 1547/48 e del 1550/51,
per farsi ritrarre da lui. Contemporaneamente, nella città
imperiale si trovava l’Elettore Giovanni Federico di
Sassonia, detto il Magnanimo, prigioniero dell’Imperatore.
Anch’egli fu ritratto da Tiziano. Giovanni Federico, capo
dei protestanti, fu avversario di Carlo V durante la Guerra
Smalcaldica. |
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